Buon Complesecolo Campo di Brenzone nel 2023 sono 1.000!!!! Ma come facciamo ad esserne così sicuri? Ecco qui un po’ di storia!
Le terre dell’alto Garda appartenevano sin dall’alto medioevo ai grandi enti ecclesiastici veronesi come il monastero di San Zeno di Verona.
La prima menzione di Campo, il cui toponimo deriva dai campi coltivati (campum), si ha in un documento del 1023.
Si afferma che qui vi abitava un gruppo di “famuli” del monastero di San Zeno che costituivano una decina di famiglie. Si tratta di un documento redatto dal notaio Bonifacio che riporta l’acquisto di tre olivi situati nel territorio di Malcesine da parte dei fratelli Plasiverto e Vitale e di Domenico e Vivenzo. L’atto ci attesta inoltre l’importanza della coltivazione dagli olivi praticata sulle sponde del lago. La produzione dell’olio era preziosa per i monasteri in quanto questo veniva utilizzato per i vari scopi liturgici e per l’illuminazione di chiese e cappelle.
Il borgo di Campo si formò, come altre località del nostro territorio, attorno al castello, che, sulla base delle analisi sulle tecniche costruttive, sarebbe stato costruito nell’undicesimo secolo. L’abitato di Campo si allargò nel corso dei secoli a partire dal versante nord dove sono ancora visibili le possenti mura del castello. Al XII e al XIII secolo risalirebbe alcune case sul versante nord-ovest mentre nel secolo XV si fecero soprattutto opere di ristrutturazione degli edifici danneggiati da eventi drammatici come terremoti e incendi. Nuove costruzioni vennero edificate anche nel XVII secolo mentre dal XVIII al XX secolo si rivelano solo parziali manutenzioni e riadattamenti.
Numerosi erano i frantoi ma oggi ne rimane soltanto uno che risale a prima del 1651. Il fenomeno dell’abbandono iniziò con la costruzione della strada litoranea del lago che accentuò lo sviluppo economico e turistico sulle rive del lago a scapito dei borghi sulle pendici del monte Baldo. Campo, nato sulla strada che collegava il lago con il monte Baldo e proseguiva poi verso Caprino e sulla diramazione del sentiero verso Marniga, Biaza, Fasor, fu fortemente penalizzato. Lo spopolamento continuò massiccio dopo la seconda guerra mondiale e si è protratto fino ai giorni nostri. L’abbandono del paese se da un lato ha innescato il processo di rovina delle strutture, dall’altro ha però permesso la conservazione pressoché integrale delle caratteristiche dell’abitato tra cui l’antica chiesetta di San Pietro in Vincoli edificata nei pressi della fontana tra il XII e il XIV secolo. All’interno è conservato un ciclo di affreschi datati 1358 e firmati dal pittore Giorgio da Riva figlio del maestro Federico. Essi costituiscono un’eccezionale rilevanza per la storia della pittura veronese e trentina del Trecento.
[Crediti: Antonella]
Il 29 ottobre 2023 per celebrare il passaggio del tempo il Ctg Brenzone e il Teatro degli Ulivi organizzano nel borgo una festa in grande stile che vuole riportare alla vita, anche solo per un giorno, l’intero paese di Campo di Brenzone. In collaborazione con la Pro Loco di Brenzone si organizza l’evento Campo 10 secoli che valorizza le tradizioni, le arti e fa da testimone di un tempo passato. Una giornata di Musica nel Teatro degli Ulivi, la raccolta delle olive, una degustazione stellata a cura dello chef Terry Giacomello del Ristorante Nin e per pranzo la carbonera con l’olio nuovo accompagnata dalle note del Corpo Bandistico Castelletto di Brenzone sul Garda.